Fertilità di coppia

L’ infertilita’ di coppia rappresenta un problema in costante aumento nel mondo, per molteplici cause, e la ricerca di una gravidanza per molte coppie puo’ diventare un percorso faticoso, lungo e stressante.

Al CIFS, da molti anni, ci occupiamo delle coppie che non riescono a concepire spontaneamente, consigliando ad entrambi i partners le indagini diagnostiche preliminari piu’ appropriate, valutandone i risultati, programmando poi le strategie terapeutiche piu’ opportune.

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  • Fertilità di coppia

    Consulto per fertilità di coppia
    PAP Test / HPV Test
    Tamponi vaginali – endocervicali – uretrali
    Riserva ovarica
    Sonoisterosalpingografia
    Ecografia monitoraggio dell’ovulazione per rapporti mirati
    Conta follicolare
    Inseminazione intrauterina (IUI)
    Spermiogramma
    Test di capacitazione su liquido seminale
    Test di frammentazione del DNA spermatico
    Ecografia senologica

     
     

     

     

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Domande frequenti

FAQ

Dopo quanto tempo di rapporti liberi ci dobbiamo preoccupare se non arriva una gravidanza? E cosa potrebbe influire sulla nostra fertilità, così da non perdere tempo?

Una coppia che ha rapporti liberi, non protetti, da oltre un anno e non riesce a concepire, si definisce infertile e deve iniziare ad effettuare i primi esami con il proprio ginecologo o in un centro di riferimento. Se però la donna ha più di 35 anni, oppure se uno dei partners sa di avere delle problematiche che possono ridurre la propria fertilità, il percorso diagnostico va iniziato il prima possibile. In particolare, NELLA DONNA, oltre all’età che è il fattore più importante, va prestata particolare attenzione alla presenza di:

  • casi di menopausa precoce nella famiglia
  • problemi di autoimmunità ( celiachia, tiroidite autoimmune, diabete…)
  • interventi chirurgici sull’addome e sulla pelvi (appendicectomia con peritonite, miomectomia…)
  • diagnosi di endometriosi, o comunque importante sintomatologia dolorosa durante la mestruazione, l’ovulazione, i rapporti sessuali
  • irregolarità mestruali, periodi di amenorrea, cicli estremamente lunghi, sanguinamenti intermestruali
  • flogosi pelviche/annessiali pregresse
  • sovrappeso/obesità

Invece, NELL’UOMO ci dobbiamo preoccupare se :

  • da bambino i testicoli non sono scesi regolarmente, ed è stato necessario un intervento chirurgico o una terapia medica
  • è stato operato nel passato o sa di avere un varicocele
  • ha avuto infezioni testicolari/prostatiche o traumi importanti ai testicoli
  • è sovrappeso/obeso
  • fuma tanto, da tanto tempo, o fa uso di droghe
  • fa un lavoro che lo espone a sostanze potenzialmente tossiche

Se sono presenti alcune di queste problematiche, cosa dobbiamo fare? Quali sono i primi esami da fare? A chi dobbiamo chiedere aiuto?

Se la gravidanza non arriva, la donna ha più di 35anni, oppure sono presenti uno o più fattori che possono influenzare la fertilità, conviene rivolgersi al proprio medico curante per un consiglio, poi al ginecologo di fiducia che può iniziare a prescrivere i primi esami di base, o indirizzare subito ad un centro specializzato per le problematiche di infertilità di coppia. Gli esami che portano ad una diagnosi di un fattore di infertilità sono molti, perchè molte e differenti possono essere le cause che impediscono una gravidanza; di solito si inizia con escludere le problematiche più importanti, poi si procede con una diagnostica via via più mirata. Gli esami di base sono:

  • NELLA DONNA oltre alla visita ginecologica con un’ecografia pelvica transvaginale per valutare utero ed ovaie ed escludere fattori pelvici evidenti, si procede con una VALUTAZIONE ORMONALE COMPLETA da effettuare nella fase mestruale del ciclo, per escludere problematiche ovariche e tiroidee, e lo STUDIO DELLA PERVIETA’ TUBARICA, sotto guida ecografica.
  • NELL’UOMO, un esame del liquido seminale effettuato in un laboratorio di seminologia, completato poi da una valutazione andrologica con ecografia prostatica e testicolare.

Una volta effettuati gli esami diagnostici, quand'è che ci dobbiamo preoccupare? Cosa ci potranno consigliare per risolvere il problema ed ottenere una gravidanza?

Fortunatamente la scienza ci permette di individuare e risolvere la maggior parte delle problematiche che impediscono una gravidanza, e ci offre le terapie e le tecniche di fecondazione assistita per effettuare i tentativi necessari. Le situazioni più difficili per una coppia sono legate all’assenza di ovociti nella donna (una ridottissima/assente riserva ovarica) o di spermatozoi nell’uomo (azoospermia con testicoli che non producono spermatozoi) : in questi casi  non possiamo utilizzare i gameti della coppia e dobbiamo ricorrere a donatori/donatrici esterni alla coppia, oppure ad una adozione. La coppia dovrà essere ben informata e deciderà se e quali percorsi vorrà intraprendere. In tutti gli altri casi, ci saranno terapie mediche (anovulazione, problematiche endocrine,…) o chirurgiche (miomi, endometriosi, polipi…), oppure il ricorso a tecniche di fecondazione assistita di  I livello, se possibile, o di II livello.

Cosa vuol dire induzione dell'ovulazione multipla con rapporti mirati?

Se alla fine dell’iter diagnostico non sono emersi fattori assoluti di infertilità, la donna è giovane, il liquido seminale è regolare, le tube sono aperte , ma è stata diagnosticata una irregolarità mestruale, con cicli senza ovulazione, talvolta legati ad una struttura ovarica microcistica, si possono ottenere ottimi risultati con una tecnica molto semplice ed efficace, che consiste nello stimolare le ovaie in maniera blanda, con farmaci a somministrazione orale o sottocutanea, monitorare ecograficamente  la risposta ovarica, e consigliare alla coppia i giorni migliori per avere rapporti sessuali.

Cosa vuol dire tecniche di fecondazione assistita di primo o secondo livello?

Se la stimolazione ovarica con rapporti mirati non ha funzionato, e c’è spazio per altri tentativi più semplici perchè la coppia è giovane, non sono stati individuati fattori di infertilità preoccupanti e i partners preferiscono effettuare trattamenti più semplici e meno invasivi, si può procedere con la inseminazione intrauterina (IUI), che fa parte delle tecniche di I livello. Si tratta di un trattamento semplice, ripetibile, ambulatoriale, in cui le ovaie della donna vengono stimolate con dosaggi leggeri, come in caso di rapporti mirati, viene monitorata la risposta ovarica e, se non eccessiva, viene indotto lo scoppio follicolare e depositato il liquido seminale, trattato e concentrato in laboratorio, sul fondo uterino, quindi avvicinato al tratto tubarico dove incontra l’ovocita. Nelle tecniche di II livello invece, gli spermatozoi e gli ovociti vengono fatti incontrare al di fuori del corpo della donna, in laboratorio (FECONDAZIONI IN VITRO, appunto, FIVET e ICSI) , e poi l’embrione che si forma viene trasferito in utero. Con le tecniche in vitro è possibile anche effettuare ulteriori studi più mirati sull’embrione, per ottenere informazioni su eventuali malattie genetiche di cui sono affetti i partners, oppure legate all’età materna, e per escludere l’impianto di embrioni con patologie genetiche o cromosomiche; tali procedure diagnostiche comprendono la DIAGNOSI GENETICA PREIMPIANTO (PGT-M o PGT-A).